La Milano del futuro

I grattacieli di CityLife

La piazza, servita dalla linea M5, prende però il nome dai tre alti edifici del business district che vi si affacciano, e che, come in un film di Sergio Leone, vengono amichevolmente chiamati “lo storto”, “il dritto” e “il curvo”, soprannomi che suggeriscono il design e le particolari sagome adottate per ridefinire lo skyline milanese.

Si tratta, rispettivamente, della torre di Generali progettata da Zaha Hadid (o Torre Hadid), alta 177 m, collegata direttamente al centro commerciale e tra le prime “in torsione” a disporre di una struttura in calcestruzzo; della torre di Allianz ideata da Arata Isozaki e Andrea Maffei Architects (o Torre Isozaki), alta 209 m, completata da quattro staffe di supporto ancorate alla base (inizialmente non previste) e coronata, come da tradizione, da una riproduzione della Madonnina in quanto tetto più alto della città meneghina (è, di fatto, il secondo edificio più alto di Milano e d’Italia, dopo la torre Unicredit, ma quest’ultima raggiunge i 231 m di altezza solo grazie alla sua guglia sommitale); e della torre di Pwc di Daniel Libeskind (o Torre Libeskind), alta 175 m e piegata su se stessa, così da regalare a chi abita i piani più alti una sensazione di sospensione nel vuoto.

A chiudere il progetto di riqualificazione di CityLife sarà infine City Wave, il doppio edificio ad onda con piazza centrale coperta, firmato da BIG (Bjarke Ingels Group), che farà da portale d’ingresso al quartiere. La firma dello studio danese è perfettamente leggibile nel progetto di questo complesso orizzontale, non manca infatti la scrupolosa attenzione posta ai temi della sostenibilità, dell’efficienza energetica e degli spazi verdi; la costruzione dovrebbe terminare nel 2025.

Il parco e gli orti-giardino

Attorno a CityLife si apre, inoltre, un grande polmone verde di 170mila mq, attraversato da vialetti e abitato da circa 2000 specie botaniche provenienti dal territorio lombardo. A spasso fra i percorsi ciclopedonali del parco, più o meno all’altezza di piazzale Arduino, ci si imbatte negli Orti Fioriti: degli orti-giardino suddivisi in zone, fra cui quella delle infinite-mente, delle erbe, dei profumi (dedicata alle piante aromatiche), delle zucche, dei fruttiferi nani, tutte aree ortive attraverso le quali è possibile aggirarsi liberamente scoprendo colori, varietà, usi e proprietà delle varie piante ed essenze arboree.

Oltre alla possibilità di rilassarsi nel curatissimo verde urbano, CityLife offre al pubblico anche delle strutture sportive, dove poter praticare tennis e padel, l’asilo Babylife, firmato 02 Arch e progettato interamente in legno, e una passeggiata artistica, costituita da 20 installazioni d’arte contemporanea.

Fra le opere più famose di Artline, il progetto di arte pubblica a cielo aperto, citiamo Vedovelle e Draghi Verdi di Serena Vestrucci, una rilettura delle fontane pubbliche di Milano in cui i bocchelli ottonati a forma di drago assumono le sembianze di elefanti, giraffe, conigli ecc.; Coloris di Pascale Marthine Tayou, i cui alti pali metallici dalle tonalità pastello, sormontati da buffe uova, svettano da un basamento in calcestruzzo raffigurante il planisfero; e Hand and Foot for Milan di Judith Hopf, una grande mano e un grande piede realizzati con mattoni sagomati.

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